venerdì 12 febbraio 2016

I sette calici dell'eresia
C. J. Sansom

Buongiorno lettori, 
Ecco a voi una nuova recensione, 
Perchè io leggo? Per due motivi: piacere (svago, divertimento, l'immersione in un mondo capace di farmi ridere, piangere, emozionarmi) e poi per cultura personale: leggendo si impara tantissimo.


TRAMA:
Nella Londra del 1453, mentre Enrico VIII sembra più occupato a prendere una nuova moglie che a risolvere ogni altra questione di stato, tra il popolo serpeggiano malcontento. Dal Tamigi affiorano carcasse di pesci giganteschi e in varie parti del regno una serie di raccapriccianti omicidi, perpetrati secondo un preciso rituale, sconvolge un paese già dilaniato dalle dispute religiose e dalle esecuzioni per eresia e stregoneria. Mastro Shardlake viene richiamato in scena dall'assassinio del suo caro 
amico e collega Roger Elliard. Costretto a indagare in segreto, aiutato dal fedele Barak,
l'onesto legale si cala in un mistero sempre più fitto. Gli omicidi salgono infatti a sette, come sono sette, nel terribile libro scritto dall'apostolo Giovanni, le modalità con cui l'Onnipotente riverserà la sua ira sull'umanità colpevole.

LA MIA OPINIONE:
Siamo al quarto capitolo di una vera saga medioevale ambientata ai tempi del regno di Enrico VIII che ancora una volta vede protagonisti l'avvocato Shardlake ed il suo collaboratore Barak. L'autore grazie alle sue precise e dettagliate descizioni ed ambientazioni è riuscito ancora una volta a ricostruire in modo meticoloso l'ambiente storico dell'Inghilterra Medievale, tanto che il lettore si ritrova catapultato indietro nel tempo rivivendo l'atmosfera che si respirava durante il regno di Enrico VIII.
In questo romanzo l'indagine è davvero incredibile ed è incentrata sulla  ricerca di un folle serial killer che ispira i suoi omicidi all'Apocalisse rendendoli sempre più spettacolari e giocando sull'effetto sorpresa.
Sarà davvero difficoltoso questa volta sia a chi conduce le indagini che al lettore venire a capo di questa intricatissima matassa di indizi e depistaggi. 
I personaggi creati da Sansom, di pura fantasia, intrecciano le loro vicende con personaggi reali e veramente esistiti, come vescovi, principesse, dame e addirittura il re Enrico VIII, il tutto  in maniera molto abile. Si vede che l'autore ha una certa esperienza ed è ben documentato. Tutti  i personaggi sono descritti con una personalità ben precisa, e non sono per nulla superficiali, anzi vi sarà una crescita personale dei singoli personaggi che ci hanno accompagnati nelle precedenti opere. La storia viene narrata in prima persona dal protagonista principale.
Tengo a precisare che le vicende cambiano di libro in libro ma i personaggi sono sempre gli stessi e hanno delle storie antecedenti a questo romanzo che qui non vengono menzionate, quindi per chi non avesse letto i precedenti libri si potrebbe trovare un pochino spiazzato.
Per il resto una lettura piacevole... bel finale, bella trama coinvolgente e piena di misteri, non cade mai nel banale.
Buona lettura a tutti!!! 

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